Il giorno in cui hanno bloccato tutto a Codogno, io mi trovavo a Milano.
Il giorno dopo, ho preso il treno e sono scappato.
Ho condiviso il viaggio con una signora che scappava da Vo’ Euganeo.
Non scappavo per la paura del virus, scappavo perchè preoccupato dalle probabili iniziative restrittive che avrebbero potuto prendere le istituzioni, bloccare Milano, poi la Lombardia, e preoccupato dalla probabile reazione della gente comune.
Quello che mi ha fatto alzare, da subito, le antennine, è stato sentire nominare la parola “zona rossa”.
Ho cominciato a sospettare fosse tutta una fregatura. Qualcosa di cui non mi dovessi fidare.
Credo stiamo vivendo una crisi sistemica planetaria, ma anche il più imbarazzante periodo della nostra civiltà.
Quello che abbiamo visto in questi mesi di reclusione, ha mostrato, senza pietà, lo stato di coscienza dell’umanità, soggiogata fisicamente, ed anche psichicamente, da un potere totalitario che, a sua volta, ha mostrato la sua profonda debolezza, dovendo ricorrere, per tenere in piedi il proprio carrozzone, all’arma che si usa, solitamente, come ultima carta per la propria conservazione: la paura di soffrire e di morire, vera e propria paura atavica, nonchè tabù per eccellenza di questa nostra società.
Gli ultimi indiani sopravvissuti, chiamano noi europei,
“mo-Mach-NI-eyh” ~
Significa: la gente fantasma, quelli senza sostanza…
Siamo giunti a questa situazione distopica non a caso.
Penso che la situazione che stiamo vivendo sia molto, ma molto, più drammatica e pericolosamente complessa di quella che ci stanno raccontando.
Sia chiaro, penso che le cose non potessero andare se non come sono andate. Gli ingredienti per questa psico pandemia c’erano tutti, e non ve li sto ad elencare, mancava solo un elemento scatenante, una goccia, poco importa quanto importante, che ha fatto traboccare il vaso.
“Tenga presente che sono un medico legale e svolgo gli esami autoptici. Noi abbiamo visto non solo in laboratorio, ma anche con gli esami sui deceduti che è un virus banale.
Non ha nessuna capacità di uccidere soggetti che non hanno condizioni particolari.[..] Il numero sui morti è tutto falso. Questo virus non è capace di uccidere in nessuna maniera….”
Questa è una delle decine di testimonianze di medici che hanno una visione diversa da quella che ci hanno raccontato.
Perchè non dovremmo credere a quello che ci dicono?
In questi mesi di reclusione l’unico luogo dove trovare controinformazione, ovviamente, è stata la rete. Sono sempre stato abituato alla ricerca di controinformazione perchè è sempre stato chiaro, lo abbiamo sempre saputo, che l’informazione dei media più seguiti è sempre manipolata, falsa.
Questa volta, per la prima volta, la contronformazione non l’ho trovata dove di solito la cercavo e cioè in ambito antagonista, ma l’ho trovata fuori dai miei soliti canali. E questo è un dato di fatto, per me, drammatico.
Le poche radio antagoniste, per la prima volta nella mia vita, le ho trovate assolutamente insoddisfacenti.
Tanti sono le video testimonianze ed interviste interessanti trovate in rete.
Due sono i video che, più di altri, mi hanno dato informazioni, per me, importanti:
quest’intervista andata in onda su Contro TV ad un medico che ha lavorato a Bergamo nel periodo del picco dell’epidemia:
https://www.youtube.com/watch?v=vnV3gIsprpQ
e quest’altro video di commento e approfondimento dell’intervista stessa, prodotto nentemeno che da un ex poliziotto(licenziatosi nel 2002, magra consolazione):
https://www.youtube.com/watch?v=Bcgt-OU68HM
In ambito antagonista una presa di posizione fuori dal coro l’ho trovata nel blog di Wu Ming… https://www.wumingfoundation.com/giap/2020/06/a-che-punto-e-wu-ming/
ma soprattutto nel blog di Enrico Manicardi…
che contesta la pericolosità del virus e anche la sua contagiosità.
Un punto di vista molto stimolante.
Infine ci sono molte interessanti riflessioni da parte di filosofi, tra tutti citerei Agamben…
https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-una-domanda
E Benozzo…
Le ragioni per non credere al racconto che ci hanno raccontato governo, media e scienza sono tantissime.
Le potrei riassumere dicendo che:
i Media non sono credibili da sempre. Vivono, sempre più, di sensazionalismo, mostri da sbattere in prima pagina, creazione di false o parziali notizie;
i governi, che hanno sempre vissuto sulle paure della gente, da qualche anno, sempre più, necessitano di emergenze e nemici. (Come credere a Conte, a Zingaretti o a Salvini?);
la Scienza è sempre più asservita al controllo della finanza e dei potentati economici che decidono quale ricerca vada finanziata e quale farmaco vada sviluppato e venduto;
l’economia è quella che è: profitto e sfruttamento.
Non vi sembrano ingredienti più che sufficienti per avere qualche dubbio riguardo quel che è successo?
A questo punto sono molto convinto che il virus non sia pericoloso come ci contiuano a dire.
La responsabilità della morte di così tante persone, in Lombardia, e non solo in Lombardia, è da attribuire quasi esclusivamente all’uomo. Per come ha affrontato il problema, come ha curato i malati, come ha gestito la comunicazione.
Ha fatto tutto l’uomo.
La responsabilità di quello che è successo è, ovviamente, di chi è a capo di organizzazioni mediche parastatali, centri di potere, governi e mezzi di comunicazione, ma, tutti, proprio tutti, dovremmo approfittare dell’occasione per farci un esamino di coscienza.
Finisco esprimendo il mio forte rincrescimento riguardo alla reazione/non reazione del movimento antagonista tutto. Ovviamente, non mi sarei aspettato che si scendesse in piazza, perchè oggettivamente sarebbe stato un suicidio, ma mi sarei aspettato si fosse data meno fiducia alla narrazione propinataci.
A questo punto, per quanto mi riguarda, per quel niente che può contare, nulla sarà come prima.