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Regalo

Adesso che sei grande
ti posso finalmente regalare olio.

E’ olio extravergine, si dice così,
fatto con olive, che non è così scontato,
un frutto abbastanza benedetto
prodotto dal contorto e immortale e triste
(forse perchè immortale)
albero dell’ulivo,
pianta della pace,
perchè la pace è contorta,
mentre la guerra,
che è il suo falso contrario,
è più lineare, piatta.

Ma lo vedi com’è quest’olio?
E’ torbido.

Perchè le cose buone son così,
non sono limpide, trasparenti,
linde o raffinate,
ma sono un misto di sapori e odori,
in divenire,
e integrali,
perchè non si deve filtrare niente.

Nulla a che vedere con l’olio che trovi al supermercato,
che non è neppure vergine.

Ma questo olio che ti dò,
non è speciale, è olio normale,
è olio vero.

Olio che porta con sé la verità,
e che serve a lubrificare e insaporire
tutto quel che vuoi,
anche l’insalata, volendo.

Tutto il resto è noia. (cit trash)

Scritti – Traversando una crisi (la mia) 2009/2018

Ho scelto una serie di scritti miei. 
Li ho impaginati in ordine cronologico e mi sono autoprodotto un libretto di una sessantina di pagine.
Se ti interessa una copia in carta, mandami un messaggio, col tuo indirizzo, che te lo spedisco, altrimenti te lo puoi scaricare qui affianco.

Pensieri e proverbi anarco/primitivisti

20° proverbio anarco/primitivista:
“La mia libertà finisce quando finisce la tua, ovvero, la tua libertà finisce quando finisce la mia”.

Un silenzio inquietante avvolge la yurta.
Rotto solo dal grugnire dei cinghiali.
E la pioggia attende vada via anche la luce.

19° proverbio anarco/primitivista:
“Prima è meglio”.

“Se pensiamo il pianeta Terra come un organismo vivente e noi esseri umani come parte di questo organismo, possiamo affermare che una frontiera che non ci permetta di passare, di andare, di fluire, sia paragonabile ad un blocco energetico.
E i blocchi energetici generano malattie, anche mortali.”
Tahyin Yangtao

“L’uomo civile di mezza età tende ad ingrassare nella regione addominale, mentre cio’ non accade all’uomo primitivo”
F.A.Hornibrook “La cura estetica dell’addome”

Proposta rivoluzionaria:
l’orto caotico, libero, presumibilmente improduttivo.
Piantare e seminare a caso, senza logica, fidandosi del proprio senso armonico ed estetico.
L’orto come un quadro.

Se qualche anno fa , e per diversi anni, ho cercato di mettere d’accordo Errico Malatesta con Osho Raineesh, adesso, da un po di tempo, sto provando a far dialogare Enrico Manicardi ed Eckhart Tolle.
Mica cazzi.

Una cosa l’ho imparata da quando abito in yurta: guardare la mia merda.

Vorrei non sognare.
Dormire e basta.
Quasi come morire,
tutte le sere.

In questo sistema, anche vivere in yurta si riduce ad innocuo esercizio di stile.

In questo sistema, anche la raccolta differenziata è una fregatura.

17° proverbio anarco/primitivista
“Distruggere paga. E i cocci se li possono anche tenere.”

16° proverbio anarco/primitivista
“Quando il saggio indica l’aereo, lo stolto guarda la scia chimica.”

12° proverbio anarco/primitivista
“A forza di preferire le uova oggi, la gallina smette di ovulare.”

11° proverbio anarco/primitivista
“Morto un Papa…punto.”

10° proverbio anarco/primitivista
“Vivi e lasciati vivere.”

9° proverbio anarco/primitivista
“Ambasciator non porta pena, giudice non porta condanna, medico non porta diagnosi negativa, carabiniere non porta manganellata, insegnante non porta brutti voti, coltivator di olive non porta veleni, eccetera, eccetera, eccetera.”

8° proverbio anarco/primitivista
“Chi di spada ferisce, di spada viene ferito.
La gravità delle ferite dipendono da vari fattori, sovente indipendenti dalla nostra volontá.
Sia nel primo che nel secondo caso le ferite possono portare alla morte.
Non si può determinare quando il feritore verrà ferito, forse dopo un minuto, forse in una prossima vita.”

Letto su un muro di imperia, argine sinistro, vicino eurospin, bella grafia:
“la vita è costruita
non è meditazione
boicottare me stesso
la rivoluzione”

sempre meno

“È proprio quando non hai niente da dire che devi scrivere!” – mi direbbe l’amico R.F.
Non sto bene, questa è la verità, ho un po’ di nausea. Devo cacciarmi due dita in gola o forse tutto il braccio, checcazzo ne so. Una cosa è certa, ho deciso che devo andare a vivere in jurta, vendere tutti i miei dischi hardcore, ma specialmente quelli new wave, primo fra tutti “Altrove” dei Diaframma, che forse ci faccio 200 euro, trovare e non comprare un terreno vista carcere, che guardo mentre cago, e copro con cura la merda esattamente come fanno bene i gatti, con una piccola smorfia e la zampa leggera. Non ho più interesse per la cosa, la casa, la cusa, mi voglio sentir leggero, possibilmente volare da una fascia e diventar pacciamatura. Che me ne faccio di tutto questo?
Devo svuotarmi, togliere togliere togliere, rimanere solo, buttare via tutti gli specchi, non mi servono 24 ore al giorno, non mi servono i soldi, come non mi serve il prurito anale. Voglio tornare nulla o tutto, non so se mi spiego, invece mi tocca prendere libri in biblioteca, in prestito, stuccare crepe.
Ho bisogno di poco per vivere, sempre meno, anche viaggiare diventa superfluo se non sono desiderato. Parlare non mi è mai piaciuto, voglio stare zitto, muto, mi esercito a camminar con gli occhi chiusi come fossi cieco e non lo trovo brutto. Non accendo più la luce, mi sveglio presto, mangio sempre meno cose, sempre le stesse, i capelli si tagliano da soli, le unghie non crescono, non si forma più la polvere, non ho più mobili, non vola più una mosca.
Potrei continuare a scrivere, ma forse può bastare, mi devo accontentare, contentare, essere contento perchè sento che mi manca veramente poco….. mi manca veramente pochissimo….. ci sono quasi.