“Cioè io avevo fatto tutti i lavori nella mia vita. L’operaio edile, nelle carovane di facchini, il lavapiatti in un ristorante, avevo fatto il bracciante e lo studente, che è anche quello un lavoro. Avevo lavorato all’Alemagna, alla Magneti Marelli, all’Ideal Standard. E adesso ero stato alla Fiat. A questa Fiat che era un mito, per tutti i soldi che si diceva che lí si guadagnavano. E io veramente avevo capito una cosa. Che col lavoro uno può soltanto vivere. Ma vivere male, da operaio, da sfruttato. Gli viene portato via il tempo libero della sua giornata, tutta la sua energia. Deve mangiare male. Viene costretto a alzarsi a delle ore impossibili, secondo in che reparto sta o che lavoro fa.
Avevo capito che il lavoro è sfruttamento e basta.”
Nanni Balestrini Vogliamo tutto, Feltrinelli 1971, pag.129