Mio intervento ad una iniziativa sul tema del lavoro al Teatro dell’Attrito, un paio di domeniche fa.
Al ritorno dal mio primo vero giorno di lavoro, ero adolescente, mia madre, appena entrato in casa, mi disse orgogliosa:”Allora Vito…è vero che stai bene? Il lavoro nobilita!”
Ne arrivavo da otto ore dentro una serra dove c’erano 45 gradi, a raccogliere pomodori avvelenati, sopra una terra completamente sterile, in un ambiente che non può che produrre malattia.
Questo non ti fa venire dei d-u-b-b-i!
Sopra l’ingresso di un noto campo di concentramento ci sta scritto, e oramai dovrebbero saperlo tutti, “Arbeit macht frei” cioè “Il lavoro rende liberi”.
Questo non ti fa venire dei d-u-b-b-i?
Capita spesso che, durante un manifestazione, ci sia sempre il coglione di turno che urla:”Ma andate a lavorare!”
Questo non ti fa venire dei d-u-b-b-i?
Ne arrivo da un mio periodo difficile, una crisi acuta.
Molti mi hanno consigliato:”Buttati nel lavoro!”
Usare il lavoro come uno psicofarmaco per sfuggire la realtà.
Questo non ti fa venire dei d-u-b-b-i?
Per milioni di anni l’uomo e la donna non hanno lavorato; hanno cercato di soddisfare i propri bisogni autonomamente o collaborando tra di loro. Non hanno mai pagato qualcuno che lavorasse per loro.
Il lavoro esiste da poche migliai di anni.
Questo non ti fa venire dei d-u-b-b-i?
Gestisco da diversi anni una piccola attività di diffusione libertaria.
Il libro che ho venduto di più è quello di Bob Black “L’abolizione del lavoro”
Questo non ti fa venire dei d-u-b-b-i?