Sta succedendo che io, come molti altri, in una maniera tristemente democratica, venga discriminato.
Nel senso che non posso fare tutto quello che gli altri possono fare.
Non posso entrare in alcuni luoghi e quindi non posso fare alcune cose.
Alcune cose relativamente poco importanti, come per esempio andare al ristorante, al cinema, prendere un treno, altre indubbiamente più importanti come per esempio andare all’università, in biblioteca, e chissà cos’altro in futuro.
E questo, non perché io abbia commesso qualche reato particolare, ma semplicemente perché ho fatto una scelta.
Una scelta, oltretutto, permessa dalla Legge.
In sostanza non ho infranto nessuna legge dello Stato.
Sono discriminato mentre molti amici e compagni non lo sono.
Mi domando come possano le persone, che hanno deciso altrimenti, che mi conoscono, con le quali ho collaborato, con le quali ho condiviso esperienze, con le quali ho legami di amicizia, di affetto, di parentela e financo politici, restare indifferenti a questa mia condizione.
Eppure sento che sta succedendo proprio questo.
Chi ha fatto una scelta diversa dalla mia, sembra, in rapporto a questa palese discriminazione, continuare a vivere come se niente fosse. Alcuni, addirittura, ritengono questa discriminazione giustificata.
Tutto questo mi intristisce molto. Veramente.
Cari amici e amiche, parenti, compagni e compagne, non vi sento.
Non sento la vostra solidarietà. Non sento parole di vicinanza.
Siete lontani.
Autore: vitomora
Libertà e libertari
Ma piantatela, finti libertari che pensate che la mia Libertà finisce dove comincia la vostra, che pensate che la Costituzione ci protegge da una deriva autoritaria, che la Libertà, va bene, ma fino ad un certo punto. Piantatela, voi che non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire.
Ipocriti.
La Libertà è una cosa seria, sacra, non retorica infarcita di paure e buoni sentimenti. La libertà non la potete circoscrivere. Non la potete limitare con una legge o con una morale.
La Libertà ha a che vedere con la possibilità di scelta, sempre e comunque e con la ricerca incessante della nostra essenza interiore.
L’affare covid, il grande bluff
Interessante e importante analisi dai nostri schermi.
Importante per il contenuto, ma anche perché ha il coraggio di confrontarsi, pacificamente, con tesi, ipotesi e visioni che sono spesso liquidate, anche in ambito anarchico, come complottiste, negazioniste e di destra.
Il covid è solo un pretesto.
E i pretesti, la storia ce lo insegna, sono spesso fasulli.
https://ilrovescio.info/wp-content/uploads/2021/03/Laffare-Covid-8-1.pdf
Fiducia o Fede?
A proposito del mio scritto “Anarchia, Fede e dipendenza dal Sistema”, confermo e sottolineo di aver scelto, volontariamente, coscientemente, la parola Fede al posto della parola Fiducia.
So perfettamente quanto la parola Fede abbia una pessima reputazione nell’ambiente antagonista e di come questa parola sia subito associata ad un Potere, che sia esso un Governo o un Dio.
Avere fede per me, chessenedica, ha, invece, un significato estremamente anarchico.
Secondo me, la Fiducia ha a che fare con una presa di posizione, un pensare, razionale: ho fiducia in una persona, in un partito, nelle forze dell’ordine, nella scienza. Si arriva a avere fiducia in base a calcoli, esperienze, educazione, imposizioni, mentre la Fede ci viene da un sentire irrazionale, che ci porta a comportamenti irrazionali. Non è dimostrabile.
Se la fiducia ha a che vedere con il Materiale, la Fede ha a che vedere con l’Immateriale.
Certo, molti filosofi, pensatori, ideologi hanno tentato in tutti i modi di dimostrare razionalmente quanto una società anarchica sia possibile, scientificamente possibile, e di questo sforzo li ringrazio, ma non si può non notare come, di fondo, negli anarchici ci sia una apertura all’irrazionale che deriva da una Fede per qualcosa che trascende la nostra mente razionale.
Chiamatela come volete: Vita, Dio, Energia cosmica, non credo sia una mostruosità affermare che ci siano forze nelle quali siamo immersi e dalle quali siamo plasmati. Forze che stanno al di là del bene e del male, forze al di fuori della nostra comprensione mentale.
A queste forze non siamo sottomessi, con queste forze, volendo, possiamo collaborare. Potremmo dire che Noi siamo parte di quelle forze e accettando la loro presenza non presenza, potremmo forse pensare di poter smettere di avere paura e provare a cercare di essere pienamente noi stessi.
Il terreno in cui mi sto muovendo, ne sono consapevole, è un campo minato.
Specialmente in certi ambienti.
Ma è un terreno che mi va di esplorare…con fiducia. O Fede?! 🙂