03/08/2025
Eccoci qua…
L’idea geniale è quella di far rinascere la Edizioni Storie Tese (E.S.T.).
Forse alcuni di voi sanno cosa sia stata la E.S.T.
Molti non lo sanno, e li posso capire.
La Edizioni Storie Tese era nata come piccola etichetta molto indipendente, principalmente musicale, molto legata al circuito e ai modi del movimento dell’autoproduzione agli inizi degli ottanta.
Il fondatore fu Robi Egregio.
Dice Robi:
“L’esperienza E.S.T. inizia nel 1983 per autoprodurre e distribuire in proprio qualche cassetta di gruppi punk locali, della provincia di Savona e Imperia (Savage Circle, Noisenoisenoise pn, Mind, Worms, The End,…).
L’ho iniziata io, con carta, penna e forbici, come si faceva a quei tempi, con varie collaborazioni, la cui principale è stata con V.M. e le motivazioni, chiare e semplici, sono sempre state quelle di produrre e distribuire in proprio, senza mediazioni o velleità commerciali, le proprie opinioni, e le espressioni artistico-musicali. Poi si è sviluppata all’interno di esperienze sociali quali il c.s.a. Sobbalzo di Imperia dove è stato organizzato anche un centro di distribuzione di materiale diy (dischi, cd, fanzine, libri).“
Fu un’esperienza bellissima e appagante. Non era solo musica.
Grazie alla E.S.T. usciva una fanzine che si chiamava Insidia che aveva una distribuzione nazionale;
dalle musicassette si passò al vinile: è grazie anche alla E.S.T. che uscì il primo disco dei Crime Gang Bang “Figli della rabbia figli del dolore“, l’LP degli Ulcera “Ulcera vi colga“, la compilazione “Giù le mani!“ e il 7 pollici dei Brucia Renegade (ultimo progetto musicale che vide coinvolto Claudio Tomati – rip). Tutte produzioni che adesso fanno leccare le dita a collezionisti ingordi.
La E.S.T. collaborò alla coproduzione di dischi e musicassette di altri autoproduttori sparsi in tutt’Italia.
Il fermento in questo campo in quegli anni toccò il suo picco energetico.
La E.S.T. fu tra i promotori dell’esperimento, secondo me riuscitissimo, della Lega dei Furiosi, apice e canto del cigno di un movimento che da lì a qualche anno morì sotto l’attacco arrogante del digitale, del nascente World Wide Web, dei Cd-rom e poi dei Soscial.
Fu la fine, la chiusura, di un capitolo di storia antagonista, di un certo modo di autoprodurre molto collettivo e analogico.
A quei tempi ci muovevamo in treno o in macchina, a volte anche a piedi. Fare centinaia di chilometri per vedere dal vivo persone e fare riunioni stupende era la normalità.
Ricordo si andò anche sino in Sicilia per incontrare amici e realtà simili.
E si andava a Roma come se niente fosse, specialmente al Forte Prenestino che era una delle nostre seconde case, c’erano stimolanti collegamenti anche con Torino, Firenze, Milano, Napoli, Modena, Bari, Perugia, Bologna e altre città più piccole, oltre naturalmente con la Liguria tutta, da Ventimiglia a Spezia.
Insomma la E.S.T. diede il suo contributo attivo a quel mondo. E la cosa durò fino a circa la metà degli anni novanta.
Oggi si cerca di farla rinascere.
Il contesto è molto cambiato e sia io che Robi siamo ancora più o meno vivi.
Robi, al contrario del sottoscritto, è rimasto sorprendentemente attivo musicalmente, bassista dei CGB, che non è impegno da poco per un sessantenne seppur flemmatico. Io mi sono per anni ancora dedicato alla diffusione di libri e riviste libertarie, ma da qualche anno, circa dieci, ho smesso anche con quest’attività che tante soddisfazioni mi ha dato, per dedicarmi, con passione, ad ulivi e muri a secco.
È proprio il progetto di un libro dedicato ai muri a secco, che uscirà a giorni, che mi ha fatto balenare l’idea di rispolverare il progetto E.S.T.
Il libro si intitolerà “Il muro quadrato“.
Appena l’avrò in mano (il libro) farò la doverosa pubblicizzazione e partirò con la necessaria autodistribuzione.
Vedremo come andrà.
Come si finiva spesso le circolari che spedivamo in giro per il mondo, tempo addietro, vi lascio con:
“Thats all folks“.
V.M.
p.s. Attendo commenti costruttivi.
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