Nel 1984 fui assunto nelle Ferrovie dello stato come Conduttore.
I Conduttori sono quelli che controllano i biglietti sul treno.
Ho lavorato come conduttore circa 7 anni e mezzo, ho controllato più di 3 milioni di biglietti, ho detto circa un milione di volte, “Buongiorno, biglietti prego”, fino al 19 Settembre 1992, giorno in cui ufficialmente mi licenziai.
Sono passati quasi trent’anni. Cavolo.
Ormai diversi anni fa scrissi un libretto che si chiamava appunto “Il buco quadrato”.
Racconto dell´ambiente di lavoro, un ambiente che ora non c´é piú, e non solo pe me, racconto del mio malessere e del percorso accidentato, anzi incidentato, che mi ha portato alla lettera di dimissioni.
Poi ho analizzato il periodo successivo, le nuove esperienze lavorative, i miei esperimenti, le crisi e le gioie. Mi sono chiesto se ho fatto la cosa giusta, se oggi farei la stessa cosa, e mi sono lasciato andare a considerazioni piú generali sul lavoro e sul non lavoro, sul lavoro fisso e precario, e sulla libertá.
Mi sono guardato, un po’ deriso, e mi sono anche commosso.
Pensavo che scrivere e condividere questo piccolo testamento senza eredi, potesse significare chiudere definitivamente con questo capitolo della mia vita, voltare pagina per andare avanti o fermarmi da qualche parte, invece le reazioni al libretto sono state stimolanti, tanto che ho deciso di continuare a scrivere.
Ed eccomi qui.