IL BUCO QUADRATO

15/02/2021

Fiducia o Fede?

Filed under: Virus — vitomora @ 5:44 pm

A proposito del mio scritto “Anarchia, Fede e dipendenza dal Sistema”, confermo e sottolineo di aver scelto, volontariamente, coscientemente, la parola Fede al posto della parola Fiducia.
So perfettamente quanto la parola Fede abbia una pessima reputazione nell’ambiente antagonista e di come questa parola sia subito associata ad un Potere, che sia esso un Governo o un Dio.
Avere fede per me, chessenedica, ha, invece, un significato estremamente anarchico.
Secondo me, la Fiducia ha a che fare con una presa di posizione, un pensare, razionale: ho fiducia in una persona, in un partito, nelle forze dell’ordine, nella scienza. Si arriva a avere fiducia in base a calcoli, esperienze, educazione, imposizioni, mentre la Fede ci viene da un sentire irrazionale, che ci porta a comportamenti irrazionali. Non è dimostrabile.
Se la fiducia ha a che vedere con il Materiale, la Fede ha a che vedere con l’Immateriale.
Certo, molti filosofi, pensatori, ideologi hanno tentato in tutti i modi di dimostrare razionalmente quanto una società anarchica sia possibile, scientificamente possibile, e di questo sforzo li ringrazio, ma non si può non notare come, di fondo, negli anarchici ci sia una apertura all’irrazionale che deriva da una Fede per qualcosa che trascende la nostra mente razionale.
Chiamatela come volete: Vita, Dio, Energia cosmica, non credo sia una mostruosità affermare che ci siano forze nelle quali siamo immersi e dalle quali siamo plasmati. Forze che stanno al di là del bene e del male, forze al di fuori della nostra comprensione mentale.
A queste forze non siamo sottomessi, con queste forze, volendo, possiamo collaborare. Potremmo dire che Noi siamo parte di quelle forze e accettando la loro presenza non presenza, potremmo forse pensare di poter smettere di avere paura e provare a cercare di essere pienamente noi stessi.
Il terreno in cui mi sto muovendo, ne sono consapevole, è un campo minato.
Specialmente in certi ambienti.
Ma è un terreno che mi va di esplorare…con fiducia. O Fede?! 🙂

11/02/2021

Incontrare Stefano Bettini

Filed under: incontri — vitomora @ 3:15 pm

Ieri sera, mentre tornavo a casa con il coprifuoco che stava per scattare che poi il fuoco dove sta non si sa, ricevo una telefonata da un numero sconosciuto.
Rispondo malvolentieri, come si risponde ai numeri sconosciuti, ma siccome era un’ora strana, non si sa mai, forse era una cosa importante:
“Ciao – dice una voce maschile che mi sembrava nuova – sono Stefano, Stefano Bettini, ti ricordi di me?”
“Urca” dico io.
“Nulla…Maremma maiala… sono un po’ nella merda, ho perso l’ultimo treno, non so dove andare a dormire, e starmene in giro con sto coprifuoco che poi il fuoco dove sta non si sa, mi piglia male”.
“Ti vengo a prendere” gli ho detto senza pensarci su due volte.
Parto e vado a prenderlo: stava ad aspettarmi alla Pensilina, di fronte la vecchia Talpa.
Un sacco che non lo vedevo. L’ultima volta, che l’ho vidi fu diversi anni fa che con l’Egregio e la Cappa si andò a Firenze. Erano i tempi del Mostro di Firenze.
In quell’occasione ci offrì generosamente ospitalità, togliendoci dalle grinfie del Mostro. Sembrava giusto contraccambiare.
Stefano Bettini stava in piedi, vestito casual, un piccolo trolley da viaggio, che guardava la vetrina dell’agenzia viaggi che sta alla Pensilina.
Me lo ricordavo simpatico Stefano Bettini e simpatico lo trovo ancora.
Occhiali, capelli corti grigi, assomiglia ad Harry Potter, ma più simpatico.
Andando in macchina verso Bellissimi, che era buio, gli ho descritto quel che non si riusciva a vedere, detto di quanti anni stavo in valle e della volta che ci siamo visti a Firenze.
Arrivati a casa, ho chiamato l’Egregio, che fu lui a farmelo conoscere (l’Egregio mi ha fatto conoscere tanta bella gente, questo è sempre stato il suo ruolo nella mia vita) e l’Egregio è impazzito, precipitandosi a casa mia nonostante il coprifuoco che poi il fuoco dove sta non si sa.
Abbiamo chiacchierato fino all’una, ho aperto anche una bottiglia che tenevo per le grandi occasioni e quella la era.
Tra le mille cose che gli ho detto, gli ho sottolineato ben due volte quanto lui fosse stato importante nella mia vita, e mentre lo dicevo mi chiedevo se anche io sono o sono stato importante per qualcuno.
Lui rideva. Ha riso molto e poi se ne è andato a dormire.
Il giorno dopo, Stefano Bettini, l’Egregio ed io, abbiamo fatto colazione con lo yogurt, i fiocchi e la frutta e poi siamo andati insieme alla Rabina a tirare frecce sul Comitato Disastri…
Che bello sarebbe se Stefano Bettini abitasse qui dalle mie parti.

09/02/2021

Scrivevo il 12 marzo 2020

Filed under: Virus — vitomora @ 3:27 pm

Li vediamo finalmente i muri della nostra prigione.
Eccoli materializzati nelle nostre vite.
Finalmente vediamo chiaro la nostra condizione di prigionieri.
Vediamo la massa di schiavi e di prigionieiri.
La paura che ci tiene in galera.
La galera che si nutre delle nostre paure.
Io non credo che il virus corona sia venuto per sterminarci.
Il virus è nostro amico, compagno.

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